giovedì 17 settembre 2009

Spiegare il parlamento a mia figlia


Ieri sera, la mia tenera creatura di 4 anni, mi ha chiesto, con quella sua faccia angelica ed innocente:
"Mamma, che cos'è il parlamento?" Poi mi ha guardato ed ha aspettato la risposta.
Mi sono cristallizzata.
Per dindirindina... Caspita... e mannaggia a me che ascolto il telegiornale, mentre preparo la cena.... penso in un secondo..
E ora che faccio? Glielo spiego veramente o gliela incarto? (non provate a negarlo, tutti noi genitori ogni tanto lo facciamo....)
No, l'argomento è troppo serio per incartargliela...
Allora penso, le dò una risposta semplice, tipo: un posto dove ci sono delle persone che parlano.
Ma conoscendo i miei polli, già so, che in poco mi sarei trovata a dover spiegare, nell'ordine, chi sono queste persone, di che cosa parlano, per chiudere con un bel perchè sono lì e parlano, che non manca mai.
Non ho alternative, penso. Glielo devo spiegare, ma come?
Allora parto dei re e dalle regine, che lei conosce bene dalle favole, per parlare del loro regno.
Poi passo dalla monarchia alla repubblica e le presento come surrogato della reale famiglia, il presidente della repubblica, e la creatura, serafica, mi chiede: "E chi sono i suoi servi?" E io allora le spiego che siamo tutti uguali e che non ci sono servi (ma lo sento, sto iniziando a vacillare, ecco uscita dalla mia bocca, la prima balla). Ma non ci penso e vado avanti.
E inizio a parlarle del Parlamento e le racconto che è formato da persone che "governa" il presidente, e che vanno in un posto a parlare e che lì decidono delle cose per noi.  Per fortuna al telegiornale in quel momento passano le immagini della Camera e glielo indico dicendogli che è quello.
Ma la creatura incalza: "E quali cose decidono per noi?" Ve lo avevo detto che non avrebbe mollato..
Ci penso un po' su, la creatura mi guarda aspettando...
E che esempio le faccio? ...aghh!
Poi l'illuminazione. In macchina parliamo sempre della multa che ci possono fare i vigili, se non portiamo le cinture di sicurezza, e allora le spiego che in Parlamento hanno deciso di quanto deve essere la multa.
Allora mi chiede: "E come hanno fatto a decidere?", tosta la creatura! - penso, ma in fondo lo so già.
"Hanno parlato tra loro e hanno deciso di quanto doveva essere". Su questa lo ammetto, l'ho incartata un po'. E proprio mentre penso di essere uscita da questo interrogatorio, il telegiornale se ne esce con il presidente della camera. Spero che non abbia sentito, ma la creatura, che invece non si perde una virgola, mi chiede: "E chi è il presidente della Camera?"
Aiuto... questa sera non ne esco più, se non spengo la TV!
E allora le spiego che il parlamento è formato da Camera e Senato e che ci sono anche due presidenti... Per fortuna, non fa domande e accetta la cosa così come glie l'ho spiegata, forse è troppo difficile da elaborare per lei... Ma quando, cigiegina sulla torta, sempre il maledetto telegiornale nomina pure il predente del consiglio, la creatura sbotta e mi dice: "Ma mamma, quanti presidenti ci sono?"
E per fortuna, con una bella risata, l'interrogatorio finisce...
Questa mattina però, ho tremato nuovamente, con un sorriso furbetto la creatura ancora in pigiama, mi guarda e mi fa: "Mamma al parlamento parlano!" e si mette a ridere...
Il ricordo dei troppi presidenti da spiegare è sfumato nella sua testa per fortuna... ma nella mia ancora no e penso che se le avessi detto solo questo: "il Parlamento è un posto dove parlano", me la sarei cavata con molto meno!  
Però ci credo solo a metà, se negli ultimi anni l'avessi incartata su tutte le domande che mi ha fatto, oggi non sarebbe così curiosa. E allora mi dico: ognuno ha quel che si merita!
Ma, devo riconoscerlo, ne sono contenta.

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