venerdì 9 gennaio 2009

Carlos Ruiz Zafon - Il gioco dell’angelo

Durante le vacanze di Natale mi sono tuffata in questa nuova avventura di Zafon.. è inutile dire che la trama è appassionante tanto quanto il suo libro precedente (tra l'altro suo libro di esordio nella narrativa..) "L'ombra del vento".
E' proprio l'articolazione della storia il punto forte dei suoi libri.
Entrambi i libri possono essere catalogati come un perfetto equilibrio tra diversi generi: fanno pensare ad una intrigante fiaba per bambini quando appaiono tra le pagine luoghi come Il Cimiterio dei Libri Dimenticati che in sicuramente cambierà la vita di chi vi entra.
Potrebbe sembrare che si sta leggendo un giallo quando i protagonisti sono sulle orme di Juliàn Carax, lo scrittore maledetto, nel primo libro e di Andreas Corelli, l'enigmatico editore parigino nel secondo.
Sembra di seguire una saga familiare quando il lettore scopre le generazioni Sempere, librai per professione, che si ritrovano tra le pagine di entrambi i libri.
Ci si imbatte anche in intense storie d'amore che non ricordano i romanzi rosa, ma che ne hanno la forza emotiva per il coinvolgimento di chi le vive.
Ma definire il genere di Zafon in uno solo di questi stili sarebbe un errore perchè la tensione della trasformazione della fiaba, la ricerca delle incognite, la solennità delle famiglie che vivono nelle pagine e la passione dell'amore sono i tanti ingredienti che compongono queste storie.
Aggiungerei a questi elementi una certa ambiguità dei personaggi che li rende affascinanti e inquietanti allo stesso tempo.
Fanno scelte impopolari e questo fa schierare il lettore al loro fianco, ma fanno anche scelte sbagliate in senso morale. Le categorie di bene e di male sono molto ambivalenti e i "giochi" che si giocano sono sempre molto pericolosi.
La trama di entrambi questa volta non la racconto.
Leggeteli.
Ne vale la pena.

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