mercoledì 3 dicembre 2008

GIOCONDA BELLI - Sofia dei presagi -

Ci sono ricaduta un'altra volta, mi sono lasciata ammaliare di nuovo da Gioconda Belli... Chi di voi non la conoscesse è una "magica" scrittrice nicaraguense.
Prima di iniziare a parlare del libro che ho appena finito di leggere "Sofia dei presagi", vorrei raccontarvi la storia personale dell'autrice.

Gioconda Belli nasce in Nicaragua, nel 1948. Proviene da una famiglia borghese e ha la fortuna di poter sturiare all’estero, prima in Spagna e poi in America, dove si diploma in Giornalismo. Negli anni '70 torna in patria e iniziano i primi riconoscimenti letterari, ma il suo Nicaragua è scosso dalla dittatura di Somoza ed entra a far parte del Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale, di cui cura le relazioni internazionali. Viene esiliata dal regime e vive in Costa Rica, ma tra il 1976 e il 1978 torna in Nicaragua per contribuire alla lotta di liberazione sandinista e, in seguito alla vittoria politica del Fronte, occupa varie cariche all'interno del governo rivoluzionario, fino al 1994, anno in cui lascia la politica attiva a causa di alcune sue divergenze con il partito.

Nel frattempo porta avanti la sua carriera letteraria, giungendo ai primi successi internazionali. Il suo primo romanzo, La donna abitata, pubblicato nel 1989, è un libro bellissimo e toccante dove autobiografia, fantasia e magia si fondono e parlano attraverso le voci di due donne, una sandinista e una donna nahua che combatte contro l'invasione spagnola, 500 anni prima.
A questa sua prima opera seguono altri tre romanzi: Sofia dei presagi, Waslala e, infine, Il paese sotto la pelle, quest'ultimo totalmente autobiografico.

Dal 1990 Gioconda Belli vive a Santa Monica, in California, si è sposata con un americano e ha 5 figli.

Sofia dei presagi ha come protagonista ovviamente una donna, che ha la certezza di essere stata abbandonata dalla sua famiglia gitana. Adottata da una strana coppia che una coppia non è, ma che la cresce come una figlia, si ritorverà a vivere tutta la sua vita come una forestiera in un paese che non la accetterà mai veramente e che continua a pensarla come una creatura del diavolo. Combatterà contro i suoi fantasmi personali e contro tutte le persone che non l'accettano come solo una donna vitale, selvaggia, inquieta e comunque fragile come lei avrebbe potuto fare.
E la magia? vi chiederete.. In un libro della Belli non può mancare.
Si insinua già dalle prime pagine ma sottovoce e in punta di piedi, il lettore non lo percepisce subito e quindi non guarda con diffidenza tanta irrazionalità. E' sottile e delicato il modo in cui sembra inevitabile che Sofia, dopo la morte dei suoi genitori adottivi, scopre che la sua famiglia, le persone su cui può veramente appoggiarsi nei momenti di difficoltà, non possono che essere i tre stregoni del villaggio. E da qui, ormai ci si ritrova rapiti e insidiati, si subisce un fascino a cui non si può resistere ed a ogni pagina ci si augura di rincontrarli nuovamente.
I rituali a cui sottopongono prima Sofia, poi sua figlia hanno il sapore del mistero e il profumo della madre terra. Ma la consapevolezza che solo Sofia ha il potere di cambiare il suo futuro e di combattere contro ciò che sembra già scritto nel suo destino, ridimensiona tutto. E mentre si scopre, verso la fine del libro, la vera forza di Sofia, che ovviamente non è nella magia, si apprezzano ancora di più le pagine in cui per un momento ci si era illusi che tutto si sarebbe risolto, magicamente.

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