martedì 18 novembre 2008

RAVELSTEIN - Saul Bellow

Quando ho iniziato a leggere questo bel libro di Saul Bellow, mi sono ritrovata a pensare alla morte e al rapporto che ogni essere umano ha con questo strano evento.
Per riassumere brevemente la storia di questo romanzo: Abe Ravelstein geniale e stravagante professore di filosofia politica di una grande università americana, una volta scoperto di essere malato di aids, chiede a Chick scrittore di successo e suo amico da una vita, di scrivere la sua biografia.
Ovviamente il rapporto tra i due è di complementarità e Chick se ne rende conto solo dopo la morte di Abe.
L'essersi salvato da un avvelenamento mortale da pesce tropicale, dà a Chick lo stimolo e l'appagamento al suo senso di colpa per sopravissuto nuovamente a Ravelstein e finalemente inizia a scrivere la strana biografia dell'amico. Dico strana biografia perchè non racconta nulla in senso cronologico della vita di questo affascinanate personaggio, lo guarda con occhio complice e presente negli aspetti sia pubblici che privati della sua vita, parla dell'uomo ma anche dei suoi pensieri. E devo ammettere che queste sono le pagine più belle del libro.
La morte è un leggero sottofondo a tutta la trama, solo nei momenti di "trapasso" di entrambi (Chick però come ho già detto sopravvive) si fà vedere, ma non si riesce mai a toccarla con mano. E' presento solo un attimo, quando Abe muore, e forse proprio per questo il libro non lascia nessun amaro in bocca.

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