venerdì 3 aprile 2009

Il prigionerio di ANNA LAURA BRAGHETTI e PAOLA TAVELLA

Nei giorni scorsi sono stata a casa con l'influenza e l'unica cosa che mi ha rallegrato è stato un meraviglioso pomeriggio di letture.
Sul mio comodino era rimasto da mesi "Il prigioniero" preso in prestito da un amico, che spesso legge libri sulle Brigate Rosse, come me.
L'autrice, Anna Laura Braghetti, è stata una dei carceri di Aldo Moro e in questo testo racconta dei 55 giorni di prigionia del Presidente della DC, ma non solo.
Tra l'altro da questo libro Marco Bellocchio si è ispirato per girare il bellissimo film "Buongiorno, notte".
L'ho letto tutto di un fiato e ho cercato di fare molta attenzione ai piccoli dettagli che ancora oggi sembrano far parte dei grandi misteri d'Italia.
Come ad esempio la storia del ritrovamento del memoriale erroneamente definito di Moro, trovata l'1 ottobre del 1978 in un appartamento-covo delle Brigate Rosse di via Montenevoso a Milano da parte degli uomini della sezione anticrimine del generale Dalla Chiesa, nominato da venti giorni a capo del Nucleo Antiterrorismo.. Molti anni dopo, nell’ottobre del 1990, durante alcuni lavori di restauro nello stesso appartamento, fu rinvenuta da parte di alcuni operai, un'altra versione del testo più completa, insieme a del denaro, ormai fuori corso.
La Braghetti non fa dietrologia, dice che è stato un caso questo doppio ritrovamento.
E anche quando parla di altre strane coincidenze smussa gli angoli.
Ma a noi italiani piace invece, immaginare e vedere dietro a questi strani fatti delle coincidenze, che non possono essere considerate tali.
E, devo ammetterlo, anch'io trovo particolarmente intrigante questa chiave di lettura.
D'altronde Eraclito lo scrisse: l'intima natura delle cose ama nascondersi.

Nessun commento:

Posta un commento