La storia è avvincente, il protagonista assume nuove indentità per fuggire dalla reclusione in ospedali psichiatrici statali avendo tentato più volte il suicidio. Ma ogni volta che ha ingerito cocktail di farmaci o droghe era per fuggire dai suoi "spaccadio", esplosioni improvvise di mal di testa da togliere il respiro ed il contatto con la realtà.
Non vive una vita facile John Dolan Vincent alias Christopher Thorne alias Eric Bishop alias Daniel Fletcher, ha sei dita alla mano sinistra, un padre che è entrato e uscito dal carcere per una vita che gli ha insegnato solo giochi di prestigio e indifferenza per la sua vita e una madre ormai morta che non è mai riuscita a salvarlo.
E' un contorsionista perchè si destreggia tra le difficoltà della vita passando per le pieghe della burocrazia, assumendo sempre nuove identità per fuggire dallo stato, che vorrebbe preservarlo da se stesso e dal suoi tentativi di suicidio.
Non si piace John/Eric/Daniel, non sa affrontare la vita e fugge da tutto e da tutti. Copia e impara a vivere altre vite per non guardare la sua, studia e apprende ogni minimo dettaglio per diventare altro da sè e fuggire, fuggire sempre. Si nasconde dietro le sue dipendenze, droga, alcool ed elenchi telefonici. E' dotato di un'intelligenza superiore, rimasta incompresa fin dalla sua infanzia, ha una memoria impressionante e si destreggia con i numeri come un matematico di alto livello. Ma è solo, isolato ed incompreso.
Solo una donna riuscirà a scoprire la sua vera identità, ma anche la salvezza, attraverso l'amore, arriverà per vie inusuali.
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