mercoledì 15 settembre 2010

Ecco la storia di Daniel Pennac

Pennac è stato per molto tempo uno dei miei autori contemporanei preferiti.
Ironico, divertente, impegnato e scansonato allo stesso tempo, poliedrico e sagace ha la capacità di creare personaggi e storie affascinanti, ma allo stesso tempo irriverenti.
Detto questo ero ben disposta nei confronti di questo libro, come lo sarei stata anche davanti ad un rotolo di carta igenica scribacchiato da lui.
E le aspettative, fortunatamente, non sono state disattese, anche perchè con molta nostalgia ripenso spesso alla tribù Malaussène.
Realtà e finzione si intrecciano magicamente come dentro un'alchimia onirica e le tante storie, o forse meglio, le tante possibilità che una storia tralascia o sceglie si fondono in un unico grande racconto.
Pennac si diverte come in un esercizio di stile in cui entra ed esce ogni volta che gli viene volta.

Il libro parte da un pretesto geniale: il sosia di un dittatore di un paese del centro america dopo aver interpretato la sua vita da sosia si ribella a questo ruolo e decide di cercare un altro sosia. Nel frattempo il dittatore vero, libero per il mondo, vive un'altra vita.
Molto intrigante, ma una avvertenza è d'obbligo: non leggerete una sola storia.

3 commenti:

  1. non lo adoro particolarmente, ma devo ammettere che è geniale!

    ps. cambio di immagine ne?!

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  2. si si, cambio d'immagine, ho visto anche il tuo "nuovo" vestito, molto bello!

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  3. l'ho letto un bel po' di tempo fa e ricordo che mi era piaciuto molto...Pennac è Pannac :-)
    un saluto

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