martedì 14 ottobre 2008

APPUNTI SU CARLOS FUENTES

La letteratura è un'arte, ma anche una funzione, entrambe collocate all'origine dell'essere parlante, dove la scienza, la filosofia, la politica e l'informazione diventano possibili.

L'opera d'arte aggiunge qualcosa alla realtà che prima non c'era, e, nel farlo, crea la realtà.

La libertà dell'arte consiste, nell'insegnarci ciò che ancora non sappiamo. Lo scrittore e l'artista non sanno: immaginano. L'immaginazione è il nome della conoscenza nella letteratura e nell'arte.

Il romanzo crea dei complementi verbali al mondo. Si presenta come un fatto perpetuamente potenziale, inconcluso: il romanzo come possibilità ma anche come imminenza, il romanzo come creatore di realtà.

Ogni scrittore crea i suoi antenati.

Il punto dove il romanzo concilia le sue funzioni estetiche e sociali si troverà nella scoperta dell'invisibile, del non detto, di tutto quanto è dimenticato, emarginato, perseguitato.

Il romanzo ci dice che non siamo ancora. Stiamo diventando. E' la ricerca verbale di ciò che attende di essere scritto.

Leggere un romanzo: è atto d'amore, che ci insegna ad amare meglio. Ma è anche un atto di egoismo, che ci insegna ad avere delle splendide conversazioni con noi stessi.

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